Internet è la biblioteca di tutti i libri del mondo

Segnalo un’interessante puntata della trasmissione radiofonica Geronimo trasmessa il 17 dicembre scorso dalla RSI Radio svizzera – Rete Due.

Alla trasmissione hanno partecipato Ricardo Ridi e il collega Vincenzo Landi della Biblioteca Universitaria di Genova.

Dal link che indico occorre cercare il file mp3 della trasmissione intitolata: Internet è la biblioteca di tutti i libri del mondo.

Buon ascolto.

Nel fratempo il link è cambiato:

http://retedue.rsi.ch/home/networks/retedue/geronimoweb/2009/12/17/biblioteca-web.html#Audio

Una Risposta

  1. Non ho ascoltato gli autori ma a proposito di quanto scritto nella presentazione:

    “sta suscitando .. sostanzialmente una ridiscussione del concetto stesso di biblioteca e di libro”

    ho molti dubbi e credo che si tenda, ancora una volta a fare confusione su cosa sia una biblioteca. Quando quella confusione la fanno non degli informatici ma dei bibliotecari, mi viene il sospetto che abbiano fini poco nobili… .

    Sull’argomento, mi sembrano più prudenti altri autori per le cui teorie mi aspetterei più attenzione da parte dei bibliotecari:

    Eco Umberto; Carrière Jean-Claude, con un titolo 2009 significativo: Non sperate di liberarvi dei libri;

    Roger Chartier, tradotto nel 2009, da cui:

    “Spezzando l’antico legame formatosi tra i testi e gli oggetti tra i discorsi e la loro materialità, la rivoluzione informatica ci obbliga a rivedere radicalmente i gesti e le nozioni che associamo di solito allo scritto … La lettura davanti allo schermo è una lettura discontinua, segmentata, legata al frammento più che alla totalità … la superficie luminosa che fa leggere i frammenti dello scritto non fa più vedere immediatamente i limiti e la coerenza del corpus da cui sono estratti quei frammenti … Il sogno della biblioteca universale sembra oggi più vicino a realizzarsi che in ogni altra epoca … La digitalizzazione delle raccolte esistenti promette di costituire una biblioteca senza pareti … L’ambizione è magnifica … Ma la reazione successiva prende senza dubbio le forme di un interrogativo sulle conseguenze di questa violenza perpetuata sui testi, fatti leggere in forme che non sono più quelle in cui li trovavano i loro lettori del passato … Per capire i significati dati dai lettori ai testi di cui si sono impadroniti è necessario proteggere, conservare e capire gli oggetti scritti che ne sono stati il supporto”.

    Infine, se ricordo bene, un articolo su Biblioteche Oggi di dicembre si pone nel titolo la domanda se la biblioteca “pubblica” di oggi debba essere senza libri (ma non l’ho letto).

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