A proposito di data di pubblicazione

Nella circolare ICCU per l’applicazione delle REICAT in SBN, fra le poche variazioni alla descrizione bibliografica, viene accolta la norma REICAT 4.4.4.0 Definizione della data di pubblicazione.
L’applicazione delle REICAT in SBN determina due conseguenze:
1) sono eliminate le parentesi quadre, quando, in assenza di data di pubblicazione, gli anni di copyright e stampa coincidono;
2) sono considerati date di pubblicazione “quando possono essere ritenuti equivalenti a una data di pubblicazione” gli anni di copyright e stampa e “si riportano senza la qualificazione”.

Non sembri una variazione di poco conto.
L’omissione delle parentesi quadre e delle qualificazioni stravolge la filosofia della descrizione coordinata delle aree seconda e quarta, oltre a disinformare il lettore. Come è noto, la data di pubblicazione è la data dell’edizione e se per qualche ragione non si trova tale data, si ripiega su altre date: copyright, stampa, imprimatur, etc. riportandole con le appropriate qualificazioni. Che la data sia importante lo prova il fatto che deve essere sempre segnalata anche in forma dubitativa ([199.] [1995?] etc.). Il lettore deve sapere che tipo di data trova nella notizia bibliografica, altrimenti è una notizia come minimo imprecisa. Nella nuova edizione del 2004 del Catalogo di Revelli si legge che l’indicazione sostitutiva della data di stampa (o di altra data) in mancanza di quella di edizione deve essere qualificata come tale, “non può essere gabellata per data di edizione” (p. 100).
Le REICAT gabellano?
Ha ancora una sua funzione l’area dell’edizione?
Il problema ha una certa importanza nella redazione di un catalogo che non perda la memoria della teoria della divisione in aree e delle rispettive funzioni. Diverso è il discorso in una compilazione di bibliografia, in cui parentesi e qualificazioni possono appensantire la consultazione dell’elenco, anche se pure in questo ambito è auspicabile una coerenza fra le aree.

Una Risposta

  1. Non è affatto una variazione di poco conto!
    Sono le stesse riflessioni che ho fatto anch’io al corso di formazione sulle REICAT.

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